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In onore di Giovannangelo Sanna, di Orune

 
 
" ... Era il 18 giugno del 1918. Una scena terribile in prima linea: trovammo i bersaglieri che scendevano lungo la strada, chi con la gamba a penzoloni, chi con il braccio.
La strada era piena di sangue. Era un macello, un vero macello.
Arrivati noi il macello era continuato, ma anche per il nemico però. Non li avevamo fatti avanzare neanche di un passo.
La sera verso l’imbrunire ci arrivò l’ordine di indietreggiare, e ci attestammo sulla riva di un ruscello. Poi quando arrivò l’ordine della controffensiva scattammo in avanti e prendemmo prigionieri a compagnie intiere.  Così arrivammo al Piave.

A me mi toccò la notte di stare  di pattuglia di punta. Con me c’erano un sergente di Giave ed un certo Sanna Giovannangelo  di Orune. Ci capitò durante il pattugliamento di fare alcuni prigionieri: appena ci avevano visto avevano alzato le mani e dichiarato resa. Il sergente li voleva ammazzare: allora quel  Sanna di Orune prese la canna del moschetto del sergente e gli disse:

-       Eeh, diaulu, su sergente, 
 
già li ‘achede  a  sas  animas  a  cussos poveros,
  e  non  d’ischidit  chi cussos  es  un babbu  de famiglia comenti  a nois  e  tottu,
  e como non ch’es  su bisonzu  de  occhire. 
 
Su sambene  cand’esti  intro  sa vena  cheret   essere respettadu. 

Ed il sergente:

-       E cussu  cras  si  mandicat  sa  pagnotta tua!

E Sanna:

-       E si se mandicat sa mia mi endindi a dare un’atera. E si no est una intiera, mi cuntentu de sa medade, ma niente occhire, candu non vha bisonzu !  ... "
 

Un piccolo contributo per ribadire, se ancora ce ne fosse necessità, l`animo con il quale i nostri soldati rispettavano il nemico, una volta deciso il combattimento. Determinati e rigorosi nell`atto bellico per la supremazia, i Sassarini si dimostravano altresì corretti una volta avuta ragione della forza nemica.
L`episodio narrato  è tratto da un’intervista a Settimio Cauli, di Orroli, classe 1899, 152° Regg. Brigata Sassari, riportata da Giuseppina Fois nel suo libro “Storia della Brigata Sassari”, pag. 398 .
 

Brigata Sassari  - La pagnotta al  prigioniero
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è un'idea di Roberto Pilia
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